Il Leccese vuole dare vita ad una nuova rubrica dedicata interamente ai tifosi del Lecce, per scoprire e conoscere le gioie, i dolori e le emozioni che la maglia giallorossa ha suscitato in loro nell’arco degli anni e delle stagioni. Lo facciamo perchè il Lecce Calcio è composto soprattutto dall’amore di chi ha a cuore le sue sorti; lo facciamo per chi, partita dopo partita, segue con passione le gesta dei nostri beniamini e soprattutto per sensibilizzare le nuove leve ad una maggiore attenzione nei confronti di una realtà calcistica che, per la sua Storia, non ha nulla da invidiare a nessuno (Si, siamo di parte ma non ce ne frega nulla).
Oggi abbiamo deciso di coinvolgere Willi Paliaga, tra i primi tifosi giallorossi molto attivi sui social network.
Ciao Willi, cosa rappresenta per te il Lecce?
“Il Lecce, anzi la maglia giallorossa, è la mia vita!!! Dopo mio figlio viene il Lecce”.
Qual è il tuo primo ricordo del “Via del Mare”?
“Più che del primo ricordo, vorrei parlare di uno dei più belli, ed è stato il 3 a 0 sul Palermo che ci permise di andare in serie A”.
Un giocatore, un allenatore ed un Presidente al quale sei particolarmente legato?
“Non ho un giocatore in particolare che mi sta a cuore, ma il duo Francioso-Palmieri mi ha fatto sognare. Sono molto legato a Giovanni Semeraro, lui per me è stato prima di tutto un gran signore, e poi l’unico fino ad oggi che ha fatto conoscere Lecce nel mondo calcistico di alto livello, da molti adesso sbeffeggiato; lo conobbi personalmente nella prima campagna abbonamenti fatta nella banca di Piazza Mazzini. Arrivai per primo quella mattina a farmi l’abbonamento, ero il primo abbonato del suo mandato, e ci fu lui ad accogliermi. Una presenza importante, un uomo di poche parole, ma che m’ha dato subito l’impressione di essere un uomo che va subito al sodo… e infatti ci ha regalato tante gioie. Come allenatore dico Ventura”.
Il ricordo più bello che ti lega a questi colori?
“Sicuramente la doppia promozione dalla Serie C alla Serie A con Ventura”.
Il ricordo più brutto da tifoso del Lecce?
“Di ricordi brutti non ne ho, perché il calcio regala sia vittorie che sconfitte, ma se arrivano lottando si possono accettare”.
Un gol che ricordi ancora con emozione?
“Quello fatto da Chevanton al Parma. Riuscì a strappare dalle mani di Frey il pallone e lo beffò con un pallonetto”.
Tifo Lecce perchè…
“Perchè lo sento nelle vene. Una cosa è sicura, lo dico da genitore: a mio figlio insegnerò ad amare prima la terra dove vive, e di conseguenza la squadra che la rappresenta. Vedere bambini in giro con le maglie delle strisciate fa venire il voltastomaco. Forza Lecce!”