Difficile trovare qualche difetto alla squadra più in forma dell’intera Serie A dopo gli extraterrestri del Napoli, con un rendimento esterno quasi perfetto (16 punti in 6 partite). E allora vi farò ridere dicendo che se l’ Atalanta affrontasse sè stessa prenderebbe una caterva di gol
Gli uomini di Gasperini infatti giocando uomo su uomo se da un lato possono essere letali in ripartenza dall’altro possono soffrire il contro-pressing avversario: in caso di transizione negativa con perdita del possesso palla o di contropiede rapido, la squadra spesso non riesce a ricompattarsi in tempo e lascia i tre centrali difensivi all’uno-contro-uno o addirittura in inferiorità numerica. Proprio perché anche i centrali di centrocampo accompagnano l’azione, nel caso uno dei due perda palla, la squadra è sbilanciata e non in grado di gestire una controffensiva rapida.
Oltre a questo aspetto sempre per la stessa impostazione aggressiva la squadra orobica può soffrire il gioco di prima in verticale degli avversari.
I due frame sono molto simili e non è casuale che siano entrambi di due gol subiti, contro Sassuolo e Lazio (due tra i pochissimi gol su azione subiti quest’anno).
Contro il Sassuolo la rapida sponda della punta al centrocampista lascia campo all’esterno, che va in profondità e mette un traversone pericoloso (poi trasformato in rete da Kyriakopulos)
Contro la Lazio l’azione si svolge lateralmente ma non cambia nella sostanza; lo scarico è sempre dalla punta al centrocampista che serve di prima il terzino Marusic sulla profondità. Qui poi il montenegrino scarica centralmente sulla punta Felipe Anderson che trova un bel diagonale.
Una fase difensiva non sempre perfetta dunque, ma una cosa va detta: entrambe le marcature dimostrano soprattutto una grandissima qualità della squadra avversaria, qualità che noi dovremo mettere necessariamente in campo se non vogliamo uscire con le ossa rotte.
Franco Gloria
