Home Approfondimenti Sigarette mai spente... il punto dopo Lecce-Sampdoria

Sigarette mai spente… il punto dopo Lecce-Sampdoria

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Vittoria a tutti i costi doveva essere, ma vittoria non è stata. Il Lecce purtroppo non è andato oltre il pari contro la derelitta Sampdoria e dunque non riesce a mettersi definitivamente alle spalle il momento difficile.

Il risultato però, bisogna dirlo, è assolutamente bugiardo per quanto visto in campo. I giallorossi infatti sono scesi sul manto erboso del Via del Mare con il piglio giusto e soprattutto con un nuovo modulo (4-2-3-1), creando solo nel primo tempo almeno cinque palle gol nitide oltre alla rete siglata da Ceesay (giunto al suo quinto centro in campionato). Nella ripresa la squadra di Baroni è parsa più attendista, probabilmente per rifiatare dopo quarantacinque minuti all’arrembaggio, e purtroppo è stata punita nell’unica sortita offensiva degli avversari, oltre ad avere la sfortuna di vedersi annullato il gol del nuovo vantaggio con Di Francesco per un fuorigioco millimetrico.
Sulla carta era una partita da non sbagliare perché, come da noi sottolineato, poteva di fatto “pulire con un colpo di spugna” il periodo negativo di due mesi, tuttavia resta incomprensibile da parte mia il clima che si è creato a dieci minuti dalla fine, con la squadra ancora alla ricerca del risultato.
I cori e gli striscioni in città di sprone con il “fuori le palle” vanno benissimo, un po’ meno il resto. Semplicemente perché potrebbe innescare un ulteriore meccanismo di ansia e preoccupazione in una squadra comunque molto giovane e di conseguenza più fragile dal punto di vista emotivo, posto per l’appunto che questo filotto negativo è figlio proprio di un blocco mentale più che fisico.
Con il massimo rispetto verso chiunque potremmo definirlo autolesionismo, atteggiamento peraltro non nuovo in questa piazza, anche perché l’unica cosa in ragione dei tifosi sarebbe la mancanza di impegno, perché i risultati purtroppo dipendono da numerosi fattori non sempre determinati dalla propria volontà. E direi che, almeno nelle ultime due settimane, Hjulmand & Co. sotto questo aspetto non hanno marcato visita.

Peccato dunque, anche perché la classifica resta identica (e con essa la percentuale di salvezza) ma con una giornata in meno e con un calendario comunque alla portata, fermo restando che forse sono proprio le tabelle teoriche a generare (forse troppe) pretese nell’ambiente salentino da sempre poco equilibrato nei giudizi, soprattutto sui social.

Io dal canto mio preferisco continuare sulla strada dell’ottimismo, semplicemente perché guardo i numeri generali del torneo e dico che la quota salvezza non supererà i 34 punti: dunque una situazione ampiamente alla portata per noi con le gare restanti.
Intanto è già importante essersi liberati dopo 56 giorni di quell’orribile 27.

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