A questo punto sembrerebbe un passo doveroso: innanzitutto quello del silenzio stampa e, complice la trasferta romana di venerdì, anche quello di un ritiro.
La prestazione contro il Verona è stata a dir poco imbarazzante. Un secondo suicidio sportivo dopo quello pre-Udinese. Ma quanto ancora vogliamo scherzare col fuoco? Adesso basta. Anche perché le dichiarazioni del mister più che mai in balia dell’ansia (che inevitabilmente trasmette ai ragazzi) francamente ci hanno stancato. Lo sappiamo che la salvezza di una neopromossa in Serie A, soprattutto se ti chiami Lecce, è un miracolo, ma date le condizioni di classifica e la pochezza delle contendenti sinora poteva essere ben più agevole.
Visto e considerato che non sappiamo gestire la tranquillità (oggi è proprio ufficiale), a questo punto auspichiamo le soluzioni di cui sopra affinché la società dia un segnale forte alla squadra e all’allenatore. D’ora in poi non si può e non si deve più davvero sbagliare. Sarebbe un peccato che definire mortale è riduttivo per quanto sperperato fino a stasera.