Il punto maturato contro lo Spezia, numeri alla mano, certifica la distanza di tre punti dalla Serie B con il bonus di avere una squadra (lo stesso Spezia) tra i giallorossi e il terz’ultimo posto in graduatoria. A tenere banco in queste ore, però, ci sono diversi temi caldi.
MONZA- nel prossimo turno il Lecce farà visita al Monza, squadra che tutto è, tranne che con la testa alle vacanze. I ragazzi di Palladino hanno regolato il Napoli in casa per 2-0 prima di andare a vincere a Sassuolo con il gol di Pessina all’ultimo respiro. Servirà il miglior Lecce per tornare dalla Brianza con dei punti in tasca.
BOLOGNA – Anche il Bologna segue lo stesso mood del Monza: Motta ci tiene a finire il campionato con più punti possibili all’attivo. Di certo troveranno un clima infuocato al Via del Mare all’ultima di campionato, e non solo per motivi prettamente dovuti al meteo. La speranza è che siano caldi anche i nostri calciatori.
BARONI – nell’occhio del ciclone per l’involuzione tattica dei suoi, Baroni si difende parlando di prestazione, di progetto e di crescita. Parliamoci chiaro: per usare una frase tanto famosa da queste parti, il buon Marco ha fritto con l’acqua, però lui stesso crediamo sia consapevole di impersonare un paradosso quando parla di progetto avendo il contatto in scadenza tra poco più di un mese….
CORVINO – Che la rosa allestita abbia qualche lacuna, credo lo sappiano tutti, compreso il buon Pantaleo che, crediamo, avrà deciso ad inizio stagione di concentrare le risorse economiche anche sulla Primavera che a stretto giro potrebbe portare a qualche interessante innesto in prima squadra o, meglio ancora, a delle plusvalenze. La contestazione della Nord nasce da lontano, non certo dalla mancanza del centravanti: il termine “ingrati” non è mai andato giù al fronte caldo del tifo giallorosso. Corvino non ha mai goduto della loro simpatia, come dimostrato da quel famoso striscione “Corvino l’ingrato sei tu”. Chiaro poi che al primo scricchiolìo vengano fuori le vecchie ruggini mai sopite veramente. Noi però crediamo in una sola cosa: nel verdetto del Campo. Se tra 180 minuti il Lecce sarà salvo questo club meriterà solo applausi perché, da matricola, sarà riuscita a centrare il bersaglio spendendo meno di tutti e con la rosa più giovane del campionato. In caso contrario si dovrà aprire una profonda riflessione mettendosi tutti quanti in discussione.